martedì 1 settembre 2015

Recensione, scheda libro (con personaggi, struttura e stile) di "Denti Bianchi" ("White Teeth") di Zadie Smith

Buondì. Mi è tornata voglia di scrivere qualche altro articolo monografico, concentrandomi su un solo libro. Adoro parlare di libri, soprattutto di quelli che mi sono piaciuti e trovo utile cercare altre opinioni per scoprire lati della storia che non avevo notato e osservarla da punti di vista diversi dal mio.
Oggi voglio parlare di "White Teeth", "Denti bianchi" di Zadie Smith. Chi si interessi un minimo di letteratura contemporanea non può non aver letto questo testo. Venne pubblicato nel 2000 e fu l'esordio sfolgorante di questa autrice Inglese, di origini indiane. Io l'ho letto in inglese, ragion per cui posso dare un giudizio anche sullo stile narrativo, ma non dubito che sia stato eseguito anche un ottimo lavoro di traduzione.


Innanzitutto premetto che non è un libro semplice. Non è una storia di svago, anzi, è densissimo e parecchio impegnativo. Non ha una vera e propria trama a mio parere, ma si sviluppa attorno ad alcuni avvenimenti cardine, che determinano il modificarsi della vita dei protagonisti. Sono infatti i personaggi il punto saliente di questo romanzo. La loro caratterizzazione è così attenta e minuziosa, che alla fine arriviamo a conoscerli alla perfezione e siamo addirittura in grado di prevederne azioni e reazioni. Questo per dirvi che se è adrenalina, colpi di scena, azione quello che cercate, questo libro non fa al caso vostro poichè si tratta quasi di un'analisi psicologica dei protagonisti. Non a caso il testo è diviso in 4 sezioni, ciascuna delle quali si intitola con il nome di uno o più personaggi. Nonostante abbia un narratore esterno onnisciente, in ciascuna sezione possiamo osservare persone, avvenimenti e società attraverso il punto di vista del personaggio in questione. Questo non vuol dire che ogni parte sia monografica e incentrata su una sola persona, poichè le vicende si muovono parallelamente per tutti i personaggi, quello che cambia è il punto di vista e personalmente trovo questa scelta vincente.
"Denti Bianchi" è fondamentalmente una storia di multiculturalismo, di incontro di differenti culture sullo sfondo di una Londra moderna, in cui il "melting pot" è ormai cosa nota. I protagonisti soffrono la difficoltà di vivere in questo mondo moderno in maniera diversa. Archie è un inetto, un buono a nulla, che fatica a prendere posizione e che lascia che gli avvenimenti lo travolgano.
Il suo amico Samad fatica a fare i conti con la propria complessa religiosità. Vorrebbe essere un vero Musulmano, ma trova questo estremamente difficile nell'ambiente in cui vive, circondato da ogni tipo di tentazione. Vorrebbe però che i suoi figli, Magid e Millat, due gemelli (altro elemento geniale), siano dei veri Musulmani, quasi potesse questo redimere il padre. I due sono estremamente diversi l'uno dall'altro e quando il padre li separa perchè l'uno cresca in maniera diversa, il risultato sarà inaspettato e Samad ne uscirà oltremodo scontento. Infine abbiamo Irie, la figlia di Archie, una ragazza insoddisfatta di se stessa, che si vede brutta, lotta contro un amore non corrisposto e vorrebbe essere diversa da com'è. Personalmente è il mio personaggio preferito, più intelligente degli altri e rappresentativa di un'adolescente che bene o male conoscono tutte le donne del mondo. "Denti Bianchi" è quindi anche un romanzo di crescita, vediamo come dai personaggi che abbiamo imparato a conoscere nelle prima due parti possano nascere e crescere dei figli e seguiamo tutto il loro sviluppo fino alle porte dell'età adulta. Il vero punto di svolta della vicenda si ha quando, attraverso un'espediente un po' debole a mio parere, i Chalfens, famiglia bianca di scienziati, irrompono nella vita delle due famiglie, I figli, sia quello di Samad e Archie, sia quelli dei Chalfens stessi reagiranno in modo totalmente diverso l'uno dall'altro a questa novità e l'incontro tra queste famiglie avrà un'enorme peso sulla loro vita, sulle loro decisioni e la loro crescita.
Insomma, la grande potenza di questo romanzo sono senza dubbio i personaggi, che prendono vita attraverso le pagine, La quantità di temi affrontati, il grande ed unico colpo di scena finale (a questo proposito, se a poche pagine dalla fine dovreste avere difficoltà a capire quello che sta succedendo andate avanti a leggere, è normale, tutto verrà chiarito qualche riga più avanti).
Per di più lo stile narrativo è accattivante, divertente e giovane. Insomma, vale la pena leggere "White Teeth"? ovviamente sì. Si può considerare una lettura di svago? Decisamente no, in quanto richiede uno sforzo non indifferente da parte del lettore per riuscire a ricordare dettagli, ad entrare nella psicologia dei personaggi e a non gridare: "Ma che diavolo stai facendo?" quando uno di loro fa qualche stupidaggine.
Quindi, se vi interessano le  tematiche che vi ho elencato, se amate i personaggi e non vi fate scoraggiare da letture difficili: LEGGETE DENTI BIANCHI!!!

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