Il primo volume si intitola "Le ceneri di Angela" e narra l'infanzia e l'adolescenza dell'autore, l'incipit è già un motivo valido per leggere questo libro:
"Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere. Naturalmente è stata un'infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto. Ma un'infanzia infelice irlandese è peggio di un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora."
Frank e la sua strana famiglia sono vissuti a Limerick, in Irlanda, una zona molto molto povera, in cui essi hanno toccato con mano la fame, il dolore della perdita, la fatica di vivere. Egli ha avuto un padre alcolizzato, che spendeva tutti i soldi in birra o altro, piuttosto che sfamare moglie e figli e nonostante questo Frank gli è sempre rimasto legato, almeno fino a quando non divenne abbastanza grande per comprendere che razza di persona fosse. Questo primo romanzo è attraversato da un vento magico, il vento dell fantasia, nonostante sia un'autobiografia fedele e realistica, McCourt riesce a riscoprire il Frank bambino e a scrivere con leggerezza, fantasia e con la fervida agilità mentale ed immaginazione tipici dei bambini svegli ed intelligenti. L'infanzia dell'autore è costellata di avvenimenti traumatici, come la morte di alcuni fratelli, il padre ubriacone ecc... e nonostante questo, il libro riuscirà a strapparvi più di un sorriso. Un'infanzia cattolica in un'Irlanda conservatrice e contraddittoria, povera e in conflitto. Inoltre, il passaggio dall'infanzia all'adolescenza è descritto con estrema precisione, senza soffermarsi troppo in dettagli inutili, ma mostrandoci cosa voglia dire diventare grande in un ambiente del genere, senza futuro. Un momento già di per sè delicato, che denota però quanta forza d'animo dovesse possedere questo giovane uomo.
Egli, inconsapevole forse dell'enorme potenziale che aveva, ma consapevole dell'assenza di prospettive che lo attendeva là dove era cresciuto, decide di partire e seguire il grande sogno Americano, essendo egli nato a New York ed avendo, quindi, una doppia cittadinanza.
Ed è qui che il primo libro lascia spazio a "Che paese, l'America". Frank sale su quella nave, pagandosi il biglietto con i soldi ricavati lavorando, più o meno legalmente, e un libro: "Delitto e Castigo" di Dostoevskij. La sua traversata passa attraverso una sorta di "iniziazione", che sembra quasi marcare l'inizio della sua vita adulta. Questo secondo romanzo è il racconto di un giovane Irlandese che si trova catapultato in quella che probabilmente era la più grande metropoli mai vista. Racconta di un riscatto, di come l'uomo "artefice del proprio destino" possa cambiare la propria vita con coraggio e con impegno. Frank, il ragazzo con i denti neri e gli occhi rossi a causa di una malattia presa in Irlanda, lavora in moltissimi luoghi diversi, prendendo una miseria, ma riuscendo comunque a mantenersi e a spedire qualche soldo a casa alla madre e ai fratelli. Un giorno, però, decide di arruolarsi nell'esercito americano e di partire per la guerra. Così risulta chiaro che questa non è solo la storia di un'uomo, ma del mondo intero. La guerra fa da sfondo ad un'ampia parte del romanzo e ci è presentata dal punto di vista di un uomo, un futuro scrittore, un'uomo che aveva già avuto molte difficili esperienze nella vita. Egli non andrà mai a combattere in modo attivo, in battaglia, ma ci offre comunque uno spaccato di un periodo storico che ha mutato per sempre la storia del mondo. Dopo la guerra, avendo acquisito qualche vantaggio che si doveva ai reduci, riesce ad iscriversi e laurearsi all'università. Questo è il periodo delle sue prime storie importanti, dei lavori più disparati, dello studio, la lettura e il lavoro al porto di notte, degli incontri più strani e del ricongiungimento con il fratello minore che giunge a New York. Ciò che più ho amato dell'autobiografia è che McCourt ci racconta la vera storia, almeno così sembra, senza tralasciare i suoi sbagli, i suoi errori, raccontandoci di quando si è comportato da vero bastardo, ma lo fa con leggerezza, consapevole forse dei suoi sbagli, ma senza giudicarsi e probabilmente senza aspettarsi che lo facciamo noi. Lascia al lettore la possibilità di giudicare la sua vita, ma senza preoccuparsene. Egli è un uomo e come tale non è affatto perfetto e lo sa. La scioltezza e semplicità con la quale egli ci presenta la sua vita, anche le parti più intime e delicate di essa rendono questo testo più simile a un diario personale che ad un'autobiografia e, secondo me, è questa la sua vera forza. Entrare nella vita di un'altra persona e provare sentimenti, gioie, dolori, condividerne i successi e gli sbagli, questo è un privilegio che dobbiamo essere grati di avere.
L'ultimo testo, "Ehi, prof", è molto speciale, io mi sono innamorata di lui ancor prima di iniziare a leggere il primo capitolo. La dedica alla moglie è semplicemente sensazionale e nonostante non si parli di lei nei testi, nè di come si siano conosciuti, quelle poche parole ci fanno capire molte cose. Ormai Frank lo conosciamo bene e lo amiamo così com'è, ma capiamo quanto sia cambiato e quanto sia innamorato. In ogni caso, quest'ultimo testo narra della sua carriera di insegnante. Consiglio a qualsiasi professore o aspirante tale di leggerlo e sottolineare tutti i passaggi significativi, d'ispirazione, perchè vi assicuro che sono veramente molti. Frank ci mostra i pro e i contro di essere insegnanti, di essere dei professori nelle scuole professionali e nei licei di New York, in cui la popolazione è varia e bizzarra, ci sono italiani, sudamericani, cinesi e molte altre etnie. Insomma, come sempre, oltre a parlare della sua vita e della sua esperienza ci mostra uno spaccato di storia non indifferente.
Quello che vi posso dire è: LEGGETE QUESTI LIBRI!!! Non ve ne pentirete e vivrete un'esperienza indimenticabile, che vi farà rimpiangere il fatto che Frank non sia riuscito a scrivere di più.
Un Bacio e Buona lettura.
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