domenica 30 marzo 2014

Rispondo al tag: Che viaggiatore/viaggiatrice sei?

Ciao, quest'oggi ho pensato di fare una sorta di tag, ho risposto a un mix di domande riguardante i viaggi, per capire le mie consuetudini da viaggiatrice, spero qualcuno decida di farlo a sua volta e magari di farmelo sapere, così da confrontarci! Ecco le domande e le mie risposte:

1) Tre aggettivi per definire che viaggiatore sei:
ENTUSIASTA, perchè quando viaggio sono felice come una pasqua, come si suol dire.
ORGANIZZATA, mi piace sapere cosa vado a visitare e cercare di programmare il viaggio in modo da poter visitare tutto quello che desidero e anche di più, lasciando sempre magari uno o due giorni liberi per rilassarmi un po' e andare all'avventura.
E infine direi ATTENTA, non ho trovato un aggettivo che si avvicinasse di più a quello che volevo dire, ma il senso è che me la so cavare in praticamente tutte le situazioni, sto attenta a non farmi fregare e quando viaggio all'estero la conoscenza della lingua di certo mi aiuta.
2) Viaggi spesso? Cerco di viaggiare almeno due volte l'anno, sia in Italia che all'estero. Certamente, essendo una studentessa, non ho grandissima disponibilità di denaro, quindi prenoto un paio di viaggi l'anno molto in anticipo, cercando di risparmiare il più possibile!
3) Con quale criterio scegli le destinazioni dei tuoi viaggi e delle tue vacanze?
Il criterio principale è il mio desiderio, ossia, se desidero molto visitare una città faccio in modo di riuscirci, certo se il viaggio non costa eccessivamente, anche il prezzo è discriminante.
4) Sei mai stata in campeggio, in un ostello o in un villaggio? Sono stata sia in campeggio, in tenda, sia in ostello, ma mai in un villaggio.
5) Vacanza in albergo o in appartamento/residence? Tra le due sceglierei l'albergo se viaggio con il fidanzato o un'amica soltanto, mentre se si viaggia in gruppo è anche bello prendere un appartamento. Certo, fra le due l'albergo è il mio preferito!
6) Prepari un programma dettagliato della vacanza o preferisci improvvisare?
Preferisco programmare le cose da vedere e lasciare anche spazio all'avventura, perché, come spesso sostengo, bisogna anche perdersi per le vie di una città per conoscerla davvero!!
7) Ti definisci una viaggiatrice organizzata? Certo, come ho già spiegato nella domanda precedente e nella prima.
8) Quante valigie porti? Dipende, se devo trascorrere un solo week end porto solo la valigia piccola, quella che vale come bagaglio a mano per intenderci, mentre se devo andare via più giorni porto una valigia più grande e uno zaino.
9) Quante paia di scarpe e quante borse? Direi due paia di scarpe e un paio di ciabatte.
10) E quanti libri? Generalmente uno, da leggere durante il viaggio, ma durante la permanenza, a meno che io non vada al mare, ma ultimamente è raro, non leggo affatto, perché voglio godermi la città il più possibile!
11) Come organizzi i prodotti di make-up e quali e quanti ne scegli? Porto solo l'indispensabile, magari se sto via molti giorni mi sbizzarrisco un po' di più con i prodotti occhi, ma tutto ci deve stare in una piccola pochette, grande all'incirca 15 cm per 10 cm.
12) Hai mai perso un aereo, un treno, un traghetto? No, viaggiando no, cerco di arrivare con un certo anticipo perché non voglio rischiare di compromettere il viaggio a causa di un ritardo. Inoltre ho il fidanzato più puntuale dell'universo, fissato con l'arrivare in largo anticipo sempre e comunque, quindi sarebbe difficile arrivare tardi quando viaggio con lui.
13) Raccontaci una disavventura di viaggio: la prima che mi viene in mente è questa: ero a Verona con il mio fidanzato, avevamo una guida con una cartina sul retro, siamo arrivati in stazione “Porta Nuova” e la cartina riportava questa dicitura. Purtoppo “Porta Nuova” non indicava la stazione e così ci siamo ritrovati a seguire delle indicazioni assurde e abbiamo girato quasi un'ora per trovare un hotel che distava solo 5 minuti dalla stazione.
Un'altra, che è più un'avventura in realtà, è stata quella di essere vittima di una candid camera, spero si dica così, a Dublino, mentre facevamo un pic-nic a St Stephen's Green, un avvenimento da raccontare ai nostri futuri figli certamente XD

14) Qual'è il viaggio più bello che hai fatto? Il viaggio più bello, per il momento, è stato quello in Andalusia, a sud della Spagna, sul quale presto farò un post, ho visitato città meravigliose, come: Siviglia, Cordoba, Malaga, Torremolinos, Granada, l'sola di Gibilterra ecc.. Posti così spettacolari non li ho mai visti altrove.
(E una Sangria così buona non l'ho mai più bevuta!)




15) Qual'è il viaggio o la vacanza dei tuoi sogni che non hai ancora fatto?
Il viaggio dei miei sogni è andare in California, negli U.S.A e andare in Giappone, magari come viaggio di nozze o comunque fra qualche anno riuscirò ad andarci. Nel frattempo mi godo l'Europa e la nostra bellissima Italia.

16) Come preferisci viaggiare? Preferisco viaggiare in aereo, soprattutto per le grandi distanze. È meravigliosa la vista dal cielo! Mi piace molto anche la nave, ma l'ho presa raramente, prendo di solito il battello per muovermi al lago, ma non per viaggi lunghi. In treno e in auto è decisamente meno bello viaggiare, mi annoio di più, non riuscendo mai a dormire e il panorama nelle varie autostrade non è mai granchè.
17) Ti piace cambiare o andare negli stessi posti? Mi piace cambiare generalmente, preferisco vedere sempre nuovi posti e visitare nuove città, però devo dire che ci sono dei luoghi che torno a visitare sempre volentieri!
18) Ti informi sui posti che visiterai? Usanze tradizioni ecc? Certo, cerco di informarmi su eventuali usi e costumi diversi dai nostri per evitare figuracce o eventuali disguidi.
19) Prenoti in agenzia o sul web? Assolutamente sul web! L'agenzia chiede un supplemento, chiaramente, per il suo lavoro, ha spesso hotel e compagnie convenzionate e quindi si finisce per spendere di più e avere una scelta ridotta.
20) Se potessi partire adesso, senza limiti di spesa o di tempo dove andresti?
Farei un tour degli USA, coast to coast! O semmai andrei in Sud America o in Giappone.



Spero che questo post vi abbia aiutati a capire che viaggiatrice sono e magari, invogliati a rispondere a queste domande. Nel caso, fatemi sapere dove posso leggerle!

Un Bacio e Buon viaggio!

sabato 22 marzo 2014

La mia recensione di "Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo" di David Zard.

Buondì! Oggi vorrei parlare di un'altra mia grandissima passione: I MUSICAL!
In particolare di un musical che sta spopolando ultimamente e che vi consiglio caldamente di andare a vedere: “ROMEO E GIULIETTA, AMA E CAMBIA IL MONDO”.

Prodotto da David Zard, un nome una garanzia, produttore anche del famosissimo e meraviglioso “Notre Dame de Paris”, con canzoni di Riccardo Cocciante.
Che dire, anche questa volta Zard non si smentisce e porta in scena uno spettacolo davvero sensazionale, a mio parere.
Un cast splendido, eterogeneo, con nomi più e meno noti, ragazzi giovani e pieni di vita e attori e cantanti già conosciutissimi e di enorme talento.
La celebre storia narrata da William Shakespeare presentata in modo originale e davvero innovativo!
Il cast è il seguente:Davide Merlini (Romeo),Giulia Luzi (Giulietta), Luca Giacomelli Ferrarini (Mercuzio), Riccardo Maccaferri (Benvolio),Gianluca Merolli(Tebaldo),Roberta Faccani(lady Montecchi),Barbara Cola(lady Capuleti),Vittorio Matteucci (padre Capuleti), Leonardo Di Minno (principe Escalus), Silvia Querci (la nutrice), Giò Tortorelli (frate Lorenzo) e Nicolò Noto (Paride).

Davvero tutti all'altezza del loro ruolo. Un Romeo sognatore e un po' immaturo, una Giulietta delicata come tutti ce la siamo certamente immaginati, un Benvolio strepitoso, deciso e giocherellone in compagnia degli amici, ma più poetico e introspettivo in solitudine e un Mercuzio a dir poco esuberante ed ironico. E tutto il cast rende perfettamente giustizia ai propri personaggi!

Le mie canzoni preferite, quelle che riascolto e riascolto mille volte mentre sono al volante sono di sicuro:
  • “Siamo i re del mondo”, inno alla goliardia e alla gioventù.
  • “Verona”, complice la potentissima voce e l'incredibile presenza scenica del principe Leonardo Di Minno, questa canzone apre lo spettacolo con una forza dirompente!
  • “S'innamora già”, l'unica canzone che mi abbia commossa profondamente, la sofferenza di una donna, che pur non essendo madre, ama come solo una madre potrebbe fare, interpretata dalla balia Silvia Querci.
  • Con che pietà”, grande rivelazione Riccardo Maccaferri, che interpreta un Benvolio straziato dal dolore di dover dire al suo migliore amico che la ragazza che ama è appena morta. Meravigliose anche la scenografia e la coreografia.
  • “L'odio”, questa forse è la mia preferita in assoluto, spettacolare, una coreografia azzeccatissima e due interpreti grandiose quali: Roberta Faccani e Barbara Cola.

Prima di andare a vedere lo spettacolo avevo letto molti pareri positivi e qualche voce fuori dal coro, incerta sulla resa di persone provenienti dai talent show. Io devo dire che tutti quanti, dagli attori ai ballerini sono stati perfetti e ben vengano i talent se permettono di formare o far scoprire talenti come questi.
Per concludere, vi esorto ad andare a vedere questo spettacolo, non ne rimarrete delusi, nemmeno dopo tutte le mie sviolinate ;)
Un bacio e buona visione!


martedì 18 marzo 2014

Recensione e confronto guide turistiche Lonely planet pocket e Touring Club Cartoville (Londra)

Buondì, oggi vorrei scrivere una breve recensione di un paio di guide turistiche, mi spiego meglio; vorrei illustrarvi pregi e difetti di due tipi di guide, ossia la Lonely Planet pocket e la Touring Club Cartoville, per aiutarvi a scegliere quale faccia al caso vostro e quindi quale acquistare per il prossimo viaggio.
Nello specifico farò un confronto tra due guide di Londra, dato che ritengo poco interessante e utile confrontare guide di città diverse.

Partiamo con la Touring Club Cartoville:
questa guida è molto molto più sbrigativa e riassuntiva dell'altra, presenta:
1) una prima sezione, nella quale vi è una cartina con le varie zone della città, alle quali sono dedicate diverse sezioni nelle pagine successive. Aprendo queste due pagine si trova all'interno una mini-guida con ristoranti, pubs, mercati, spettacoli e poco altro. Essendo solo due paginette le informazioni sono parecchio contenute.


2) In seguito cominciano le 8 sezioni delle 8 zone di Londra. Ciascuna sezione ha una utilissima cartina, davvero molto chiara e ben fatta, consigli su ristoranti, pub e negozi della zona e le attrazioni principali da vedere lì. Chiaramente il tutto è ridotto all'osso, essendo tutto sviluppato in due pagine, più cartina pieghevole.

3)Una volta terminate le 8 sezioni c'è la cartina della metro e dei mezzi pubblici, con all'interno le informazioni principali su quest'ultimi.

Ma passiamo alla Lonely planet versione pocket:
1) All'inizio troviamo subito la cartina con la suddivisione della città nelle classiche 8 zone, che, come per la precedente, ritroveremo all'interno nel dettaglio.
2)La sezione iniziale mostra tutti i monumenti e le attrazioni principali della città, con brevissima descrizione e fotografie. Cosa utilissima per chi visiterà la città solo per qualche giorno e anche per dare un'occhiata generale alle cose da vedere.

3)Poi troviamo un'altra sezione davvero utile. L'autore della guida ha suddiviso le attrazioni in 4 giorni, creando degli ipotetici itinerari da cui il viaggiatore potrà prendere spunto! Adoro questa sezione, perché dà un aiuto enorme per organizzare le proprie giornate, anche se la propria vacanza durerà più o meno di 4 giorni.

4)In seguito, dopo qualche informazione preliminare, iniziano le 8 sezioni, molto più ricche di quelle della guida precedente. All'interno di ogni sezione troviamo:
  • le attrazioni “da non perdere”, con breve, ma esaustiva spiegazione delle più importanti.
  • Una cartina relativa alla zona in questione, a mio avviso, molto meno chiara di quelle della guida Touring. 
  • Una sezione “Pasti”, con i principali ristoranti e fast food della zona
  • I “Locali”, ossia pub e locali notturni.
  • I “divertimenti”.
  • I negozi principali per lo shopping
  • E delle sezioni intitolate “Vale il viaggio”, con dei suggerimenti per trascorrere delle giornate particolari.
5)Terminate le 8 sezioni, seguendo lo stesso schema, troviamo una delle parti, secondo me, più bella e più utile della guida, ossia la sezione “Il meglio di Londra”, nella quale, inizialmente sono presentati degli esempi di itinerari a piedi e poi ci sono le famose sezioni “Il meglio di...”, in cui l'autore fa un riassunto di tutto quello che si è detto in precedenza, elencando solo i luoghi migliori, divisi per categorie. Ad esempio troviamo: “Il meglio di locali e vita notturna”, “Il meglio di musei e gallerie d'arte”, “il meglio di divertimenti”, “il meglio di Londra gratis”, “il meglio di panormami” e così via,con anche una sezione dedicata alla Londra gay-friendly e alla Londra per bambini.

6)Infine vi è una breve guida pratica con informazioni tecniche su trasporti, orari ecc.. e una cartina estraibile di tutta la città, con anche, sul retro, la mappa della metropolitana e dei mezzi pubblici.


Come si potrà facilmente notare, la Lonely planet è decisamente più completa, dà molte più informazioni e spunti per organizzare il proprio viaggio nei minimi dettagli, ma anche per scegliere delle mete insolite e degli itinerari particolari, per stravolgere i propri piani all'occorrenza. È ricca di fotografie a colori e di piccoli quadri tra le pagine, con informazioni tecniche su vari argomenti. Davvero ben fatta e ben strutturata, la consiglio a colore che vogliono organizzare un bel viaggio, vedere molto e partire già con le idee chiare, soprattutto se il viaggio in questione dura più di un week-end.
La Touring, invece, è molto molto più scarna. Presenta solo le informazioni principali in modo schematico e delle belle cartine di ogni “regione”. Non ha una mappa che raffigura tutta la città, per cui se si desidera andare da una parte all'altra della City, bisognerà mettere insieme i pezzi delle varie piante. In ogni caso le cartine di quest'ultima sono, secondo me, molto più chiare di quelle della Lonely planet. Consiglierei questa guida a chi trascorrerà solo qualche giorno in una città e quindi desidera vedere le attrazioni principali e avere poche informazioni schematiche.
Detto questo, io porterò a Londra, la mia prossima meta, entrambe le guide, in modo tale da avere sia delle cartine molto chiare, sia tutte le informazioni utili che necessito per una vacanza di una decina giorni. Spero di avervi aiutato a scegliere e di esservi stata utile.
Un bacio e buon viaggio!



martedì 11 marzo 2014

Dublino, consigli, clima, trasporti e cosa visitare!

Ciao! Eccomi qui a parlare di Dublino.
Dopo il post su Verona ho pensato di parlare di una città straniera e ho scelto proprio Dublin!
Io l'ho visitata d'estate, sono stata lì una decina di giorni e sono riuscita a girarla in lungo e in largo. Che dire, Dublino è una città particolare, ha del carattere, non è una città esteticamente bella e curata come Firenze, Parigi, Venezia o Verona, ma se saprete immergervi nella sua atmosfera saprà darvi tanto!

Ma andiamo con ordine; noi (parlo al plurale non per darmi qualche aria nobiliare, ma perchè non ci sono andata da sola XD) abbiamo raggiunto l'aeroporto di Dublino con la compagnia ryanair, con la quale ci siamo trovati benissimo, al ritorno siamo arrivati in anticipo di addirittura venti minuti. Una volta raggiunto l'aeroporto, per arrivare al centro della città abbiamo preso un autobus,che è facilmente riconoscibile dal colore verde e la scritta airlink. Non ricordo esattamente quanto ci si metta, ma comunque meno di un'ora. Il bus costa 10 euro, ma se prendete subito sia l'andata che il ritorno spenderete solo 6 euro a viaggio. Si paga direttamente sull'autobus, al conducente e potrete scendere a O'Connel street o Parnell Square e quindi raggiungere facilmente il vostro alloggio. Altrettanto importante, fuori dall'aeroporto regalano delle pratiche cartine, utili per girare la città.

Per quanto riguarda l'alloggio, a Dublino ci sono moltissimi ostelli, piuttosto economici. Noi in realtà abbiamo prenotato presso un hotel a 3 stelle, di fronte a Connolly Station, cosa molto comoda per noi, come spiegherò in seguito. Il prezzo non era per nulla alto e l'ambiente meraviglioso. Vi consiglio di dare un occhiata a Booking.com, il sito con il quale io mi trovo meglio per carcare hotel, ostelli e quant'altro.
Per girare la città ci siamo mossi esclusivamente a piedi; sentirete spesso dire che Dublino è una piccola città e che sia possibile visitarla a piedi ed è la verità; facile, veloce ed economico!
Per quanto riguarda cosa visitare, sarebbe troppo lungo farvi un elenco di tutto ciò che abbiamo visto, quindi vi direi di lasciarvi guidare dallo spirito d'avventura e perdervi per le vie,(anche se non è che sia poi così facile, avendo il fiume e altri punti di riferimento sempre presenti). Di certo per gli amanti della birra un giretto al museo della Guinnes ci sta, a chi invece non importa affatto, come la sottoscritta, potrebbe farsi un giro nel museo di storia naturale, gratuito e davvero suggestivo, a me è sembrato di tornare indietro nel tempo, di immergermi in uno di quei film americani degli anni 80, davvero carino!Inoltre, per gli amanti dei libri antichi, c'è la splendida librería del Trinity College, che, se vi piace il genere, non potete perdervi. Poi chiaramente ci sono i classici: Temple Bar, Dublin Castle, St. Stephen Green, le statue di Joyce, Molly Malone e altri, la cattedrale di St. Patrick, Merrion Square Park (che è uno dei miei preferiti!) e molti altri, tra cui le Famine Sculptures, sculture che si trovano vicino al fiume, davvero suggestive, non se ne sente molto parlare, ma sono state una piacevolissima sorpresa da trovare per caso. Se avete tempo potete anche visitare l'enorme Phoenix Park, magari in bicicletta, ma onestamente, avendolo visto, non l'ho trovato poi così fenomenale.
Non aggiungo altro a questo breve elenco di attrazioni, perchè in ogni caso finirei per dimenticare qualcosa e poi, come sempre, vi consiglio di perdervi per le vie della città, camminare e trovare, come abbiamo fatto noi con le sculture, bellezze e angolini caratteristici non segnati a grandi lettere sulle cartine, ma ugualmente meravigliosi.






Ora vorrei rispondere ad una domanda molto frequente e cioè: Che tempo fa a Dublino?
Bene, noi siamo stati lì una decina di giorni ed è piovuto soltanto due mezze giornate scarse. Quando c'è il sole o comunque non piove, fa abbastanza caldo, ossia, maglietta maniche corte e pantaloni lunghi sono perfetti. Certo, il tempo è variabile e spesso c'è un po' di vento, quindi è bene tenere sempre con sè una felpa o k-wey e un ombrellino.
Prima ho anticipato che l'alloggiare di fronte a Connolly Station è stato molto comodo, questo perchè alcuni giorni ci siamo spostati da Dublino, visitando delle piccole città sulla costa, come Howth, Malahide, Portmarnock o Blackrock. Ce ne sono veramente moltissime da vedere e tutte nelle vicinanze, vi basterà cercare qualche informazione su internet e scegliere quelle che vi incuriosiscono di più. Dipende anche quanti giorni trascorrerete in città e a quale ritmo la visiterete, ma questo sta a voi, o come dicono loro: “is up to you”.



Per quanto riguarda il cibo, Dublino non è più cara delle nostre città o paesi, non abbiate paura di spendere 10 euro per un caffè come a Venezia, o di strapagare un aperitivo solo perchè vi trovate in centro. Quello che vi consiglio per risparmiare è di pranzare al sacco ogni tanto, ossia, comprare qualcosa in un supermercato, come Tesco, e mangiarlo in un parco, seduti sull'erba, oppure, nel caso di pioggia, fermarvi in uno di quei “take away”, con la possibilità di consumare il pasto all'interno. Nella traversa che collega O'Connel Street a Connolly Station, di fornte alla statua di James Joyce, ci sono un messicano e un “Noodle bar” davvero da urlo! Abbiamo mangiato lì spesso. Inoltre vi straconsiglio Eddy Rocket's, dove, oltre al wifi gratis, si mangia davvero bene e a prezzi modici, circondati dall'atmosfera tipica di un diner americano anni '50! La sera potrete godervi una cenetta tipica in un pub, ottime le zuppe e la carne! Inoltre, per tutta la città, ci sono fast food come McDnald's o simili, per chi è amante del genere. Certamente c'è Starbucks, che, nel caso di una giornata di pioggia, è l'ideale per scaldarsi, o Queen of Tarts, che ha una varetà di torte dolci e salate incredibile!



Tutto quello che potevo dirvi in un breve articolo è questo, spero che troviate spunti utili per organizzare il vostro viaggio! Dublino, come ho detto all'inizio, è una città di carattere, per apprezzarla a pieno bisogna lasciarsi trascinare, entrare nei pub, ascoltare un musicista per strada o fare un pic-nic in un parco, per apprezzarla insomma, bisogna viverla! E non dimenticatevi di guardare in su ogni tanto, il cielo d'Irlanda è davvero bello come dicono!

Un abbraccio e buon viaggio!


giovedì 6 marzo 2014

Jane Austen: breve scheda su "Orgoglio e pregiudizio", "Ragione e sentimento" e "Northanger Abbey".

Ciao! In questo articolo vorrei fare una panoramica generale dei libri di Jane Austen che ho letto.
Il primo fu “Orgoglio e Pregiudizio”, il secondo “Ragione e Sentimento” e il terzo “L'abbazia di Northanger”.
Premetto che Jane Austen è un'autrice che mi piace, che studio, ma che non reputo affatto una delle mie preferite, quindi nella mia breve recensione cercherò di illustrare caratteristiche, pregi e difetti di ciascun romanzo.

Prima di iniziare a parlare dei libri, riassumo velocemente la vita dell'autrice: Jane Austen nacque a Steventon nel 1775 e visse nell' Hampshire per quasi tutta la sua vita. Membro della gentry, la piccola nobiltà di campagna, iniziò a scrivere da giovanissima (circa 12 anni) del mondo che conosceva meglio, quello delle feste, dei balli, delle vacanze in città di inizio 1800.
Iniziò ad inviare romanzi alle case editrici nel 1803, anche se, inizialmente, con scarso successo. Riuscì a pubblicarne quattro in vita e due vennero pubblicati postumi, ossia “Persuasion” e “L'abbazia di Northanger”.
Ma ora passiamo alle mie impressioni sui testi;

“Orgoglio e pregiudizio” (“Pride and prejudice”), fu il primo romanzo che lessi. All'epoca ero al liceo e ricordo che mi piacque moltissimo. Mi piacevano i personaggi, in modo particolare Elizabeth Bennet, la protagonista, alla quale speravo di assomigliare, essendo lei una ragazza molto forte, colta, che non si preoccupava di sfidare le convenzioni sociali, pur di seguire i suoi sentimenti e ciò in cui credeva. Non trovai la scrittura e lo stile per nulla difficili e apprezzai molto la verve ironica dell'autrice. La mia opinione su questo romanzo non poteva essere più positiva, ma purtroppo commisi l'errore di rileggerlo dopo aver letto “Cime tempestose” di Emily Brontë . Il paragone venne spontaneo e oggi l'opinione che ho di “Orgoglio e pregiudizio” è decisamente cambiata, nonostante continuo a pensare che questo sia il capolavoro della Austen, per lo meno fra quelli che ho letto. Ora, l'amore fra Elizabeth e Darcy mi sembra nulla in confronto alla passione travolgente di Heathcliff, tutti i sentimenti narrati nel romanzo sono eccessivamente sottoposti alla ragione, forse perché l'autrice è ancora molto legata all'illuminismo, ma sta di fatto che il confronto mi è venuto spontaneo. Detto questo, vi consiglio caldamente di leggere questo testo, un romanzo chiave dell'Ottocento, in cui traspare in modo estremamente chiaro l'atmosfera dell'epoca, chiaramente in relazione alla classe sociale di cui si parla, la piccola borghesia. I personaggi sono molto ben delineati e l'ironia è sublime!

Il secondo romanzo che lessi fu “Ragione e sentimento” (“Sense and sensibility”); quest'ultimo mi ha lasciato molto meno del precedente, ricordo vagamente la trama e non nutro particolare simpatia per nessuno dei personaggi, di sicuro sono più quelli che non mi sono piaciuti di quelli che ho apprezzato. Narra le vicende di una vedova e delle sue tre figlie, alle prese con l'eredità del padre, da spartire con la famiglia derivata dal primo matrimonio dell'uomo.
Non manca certo il tema dell'amore, ma nulla di travolgente o particolarmente romantico. Diciamo che la ragione ed il tema economico, tipici dell'autrice, si fanno sentire molto di più rispetto al romanzo di cui ho parlato precedentemente.

Infine ho letto “L'abbazia di Northanger” (“Nortangher abbey”), che ho apprezzato più di “Ragione e sentimento”, ma meno di “Orgoglio e pregiudizio”. Questo testo fu il primo che scrisse l'autrice, ma venne pubblicato postumo nel 1818. Sostanzialmente si tratta di una parodia del romanzo gotico, genere nato con “Il castello di Otranto” di Horace Walpole (1764) e molto in voga all'epoca. Narra le “avventure” di Kathrine, la quale trascorre il periodo estivo nella città di Bath e lì incontra, oltre all'amica Isabella, i membri nella famiglia Tilney, tra i quali, neanche a farlo apposta, vi è l'uomo del quale si innamorerà. L'ironia e la critica alla società del suo tempo si fanno sentire dalle prime pagine del romanzo; donne alle quali importano soltanto le gonne, le stoffe, i gioielli e le uscite in società e uomini ai quali interessano solo e soltanto i soldi e quindi le donne ricche, sono i personaggi di questo romanzo. La parte che ho preferito è quella in cui la parodia al romanzo gotico si fa più evidente, ossia quando Katherine va a vivere qualche giorno presso la casa dei Tilney, un'antica abbazia, che sperava fosse simile a quelle dei romanzi di Ann Radcliff. In realtà si tratta solamente di un grande edificio moderno, sorto sulle spoglie di un'abbazia, ma con la quale non ha praticamente nulla a che vedere. L'immaginazione della ragazza però le giocherà un brutto scherzo e comincerà a far viaggiare la fantasia, influenzata dalle sue letture, trasformando un semplice soggiorno da amici in un'avventura misteriosa. Chiaramente le sue idee e i suoi sospetti si riveleranno ogni volta infondati, riportandola bruscamente alla realtà. Questi sprazzi di ironia sono i migliori del romanzo e, se siete amanti di Jane Austen, vi consiglio di leggere questo libro, che, a differenza del precedente, regala momenti che vi strapperanno un sorriso e che non dimenticherete così tanto facilmente, almeno spero.
In conclusione, Jane Austen è un'autrice che molti amano e molti detestano. Io personalmente la apprezzo, soprattutto per quanto riguarda la critica alla società del suo tempo, che porta avanti con ironia e humor. Inoltre, consiglio i suoi romanzi, soprattutto l'ultimo di cui ho parlato, a chi volesse iniziare a leggere in inglese, in quanto ha una sintassi e un lessico piuttosto semplici e ripetitivi.
Spero di avervi invogliati almeno un po' ad iniziare a leggere le opere di questa autrice e magari di avervi suggerito una chiave di lettura diversa dalla vostra.

Un bacio e buona lettura!

sabato 1 marzo 2014

Never let me go (Non lasciarmi) di Kazuo Ishiguro.

Ciao! Oggi vorrei parlare di un libro che ho letto di recente e che mi piacerebbe consigliarvi.
Si tratta di “Never let me go” (Non lasciarmi) di Kazuo Ishiguro, un autore britannico di origine giapponese. Venne pubblicato nel 2005 e da allora una mia amica non ha fatto altro che consigliarmelo, finché non mi sono decisa ad ordinarlo su Amazon e ad iniziare a leggerlo. Dopo averlo fatto, ho maledetto la mia tendenza a non fidarmi dei best seller e sopratutto dei consigli di lettura di questa mia amica, perché l'ho adorato!
È il primo romanzo che io abbia letto di questo autore, ma di sicuro non sarà l'unico.

Vi parlo molto brevemente della trama, per non svelarvi più del necessario: questa è la storia di Kathy, Ruth e Tommy, tre bambini molto particolari, che vivono ad Hailsham, un collegio nella campagna inglese, insieme a tanti altri che, come loro, condividono il medesimo destino. Quest'ultimo è già stato scritto, senza possibilità, per loro, di intervenire in alcun modo per modificarlo. Essi non sono dei bambini come gli altri, infatti sono dei cloni, creati per diventare, una volta cresciuti, prima “carers” e poi “donors”.
Il romanzo si divide in tre parti, ciascuna delle quali narra un periodo della vita dei protagonisti, rispettivamente: infanzia, adolescenza e giovinezza (o prima età adulta).
Non voglio scrivere altro, perché questo libro è davvero una scoperta continua, anzi, vi consiglio, semmai decidiate di leggerlo, di non andare a cercare la trama o recensioni eccessivamente dettagliate, vi perdereste la possibilità di scoprire passo dopo passo, insieme ai protagonisti, chi siano realmente e quale sia il loro destino.
Ambientato a metà tra il presente ed il futuro, “Never let me go” ci descrive un mondo distopico, in cui non è così semplice distinguere tra il bene e il male, in cui il sacrificio di uno è la salvezza per l'altro e viceversa. Inoltre uno dei grandi temi della narrazione è un interrogativo, ovvero: ” Che cos'è l'umanità?” o “Cosa la caratterizza?”
Uno stile fluido, brillante e mai noioso rende la lettura ancor più piacevole. Un romanzo struggente, profondo, che ci porrà delle domande alle quali, forse, non sapremo rispondere. La caratterizzazione dei personaggi è magistrale e permette di identificarsi con i protagonisti e di prendere a cuore ancora di più le loro vicende.

Per concludere, questo è un libro che consiglierei a chiunque! Non si tratta certo di una lettura di svago, ma la scorrevolezza del linguaggio e la leggerezza di alcune parti la rendono molto più appetibile anche a coloro che desiderano distrarsi e trascorrere dei momenti piacevoli, immersi in un mondo dal quale difficilmente faranno ritorno.
Dal romanzo è stato tratto un film che, nonostante, per ovvie ragioni registiche, non rispecchi il libro in tutte le sue parti, non è affatto male. Vi consiglio di guardarlo una volta terminata la lettura.

Detto questo, vi auguro di affezionarvi ai personaggi così come ho fatto io e di immergervi in questa fantastica storia, che lascia sì l'amaro in bocca, ma un amaro talmente piacevole da sembrare quasi dolce.

Un bacio e buona lettura.