giovedì 6 marzo 2014

Jane Austen: breve scheda su "Orgoglio e pregiudizio", "Ragione e sentimento" e "Northanger Abbey".

Ciao! In questo articolo vorrei fare una panoramica generale dei libri di Jane Austen che ho letto.
Il primo fu “Orgoglio e Pregiudizio”, il secondo “Ragione e Sentimento” e il terzo “L'abbazia di Northanger”.
Premetto che Jane Austen è un'autrice che mi piace, che studio, ma che non reputo affatto una delle mie preferite, quindi nella mia breve recensione cercherò di illustrare caratteristiche, pregi e difetti di ciascun romanzo.

Prima di iniziare a parlare dei libri, riassumo velocemente la vita dell'autrice: Jane Austen nacque a Steventon nel 1775 e visse nell' Hampshire per quasi tutta la sua vita. Membro della gentry, la piccola nobiltà di campagna, iniziò a scrivere da giovanissima (circa 12 anni) del mondo che conosceva meglio, quello delle feste, dei balli, delle vacanze in città di inizio 1800.
Iniziò ad inviare romanzi alle case editrici nel 1803, anche se, inizialmente, con scarso successo. Riuscì a pubblicarne quattro in vita e due vennero pubblicati postumi, ossia “Persuasion” e “L'abbazia di Northanger”.
Ma ora passiamo alle mie impressioni sui testi;

“Orgoglio e pregiudizio” (“Pride and prejudice”), fu il primo romanzo che lessi. All'epoca ero al liceo e ricordo che mi piacque moltissimo. Mi piacevano i personaggi, in modo particolare Elizabeth Bennet, la protagonista, alla quale speravo di assomigliare, essendo lei una ragazza molto forte, colta, che non si preoccupava di sfidare le convenzioni sociali, pur di seguire i suoi sentimenti e ciò in cui credeva. Non trovai la scrittura e lo stile per nulla difficili e apprezzai molto la verve ironica dell'autrice. La mia opinione su questo romanzo non poteva essere più positiva, ma purtroppo commisi l'errore di rileggerlo dopo aver letto “Cime tempestose” di Emily Brontë . Il paragone venne spontaneo e oggi l'opinione che ho di “Orgoglio e pregiudizio” è decisamente cambiata, nonostante continuo a pensare che questo sia il capolavoro della Austen, per lo meno fra quelli che ho letto. Ora, l'amore fra Elizabeth e Darcy mi sembra nulla in confronto alla passione travolgente di Heathcliff, tutti i sentimenti narrati nel romanzo sono eccessivamente sottoposti alla ragione, forse perché l'autrice è ancora molto legata all'illuminismo, ma sta di fatto che il confronto mi è venuto spontaneo. Detto questo, vi consiglio caldamente di leggere questo testo, un romanzo chiave dell'Ottocento, in cui traspare in modo estremamente chiaro l'atmosfera dell'epoca, chiaramente in relazione alla classe sociale di cui si parla, la piccola borghesia. I personaggi sono molto ben delineati e l'ironia è sublime!

Il secondo romanzo che lessi fu “Ragione e sentimento” (“Sense and sensibility”); quest'ultimo mi ha lasciato molto meno del precedente, ricordo vagamente la trama e non nutro particolare simpatia per nessuno dei personaggi, di sicuro sono più quelli che non mi sono piaciuti di quelli che ho apprezzato. Narra le vicende di una vedova e delle sue tre figlie, alle prese con l'eredità del padre, da spartire con la famiglia derivata dal primo matrimonio dell'uomo.
Non manca certo il tema dell'amore, ma nulla di travolgente o particolarmente romantico. Diciamo che la ragione ed il tema economico, tipici dell'autrice, si fanno sentire molto di più rispetto al romanzo di cui ho parlato precedentemente.

Infine ho letto “L'abbazia di Northanger” (“Nortangher abbey”), che ho apprezzato più di “Ragione e sentimento”, ma meno di “Orgoglio e pregiudizio”. Questo testo fu il primo che scrisse l'autrice, ma venne pubblicato postumo nel 1818. Sostanzialmente si tratta di una parodia del romanzo gotico, genere nato con “Il castello di Otranto” di Horace Walpole (1764) e molto in voga all'epoca. Narra le “avventure” di Kathrine, la quale trascorre il periodo estivo nella città di Bath e lì incontra, oltre all'amica Isabella, i membri nella famiglia Tilney, tra i quali, neanche a farlo apposta, vi è l'uomo del quale si innamorerà. L'ironia e la critica alla società del suo tempo si fanno sentire dalle prime pagine del romanzo; donne alle quali importano soltanto le gonne, le stoffe, i gioielli e le uscite in società e uomini ai quali interessano solo e soltanto i soldi e quindi le donne ricche, sono i personaggi di questo romanzo. La parte che ho preferito è quella in cui la parodia al romanzo gotico si fa più evidente, ossia quando Katherine va a vivere qualche giorno presso la casa dei Tilney, un'antica abbazia, che sperava fosse simile a quelle dei romanzi di Ann Radcliff. In realtà si tratta solamente di un grande edificio moderno, sorto sulle spoglie di un'abbazia, ma con la quale non ha praticamente nulla a che vedere. L'immaginazione della ragazza però le giocherà un brutto scherzo e comincerà a far viaggiare la fantasia, influenzata dalle sue letture, trasformando un semplice soggiorno da amici in un'avventura misteriosa. Chiaramente le sue idee e i suoi sospetti si riveleranno ogni volta infondati, riportandola bruscamente alla realtà. Questi sprazzi di ironia sono i migliori del romanzo e, se siete amanti di Jane Austen, vi consiglio di leggere questo libro, che, a differenza del precedente, regala momenti che vi strapperanno un sorriso e che non dimenticherete così tanto facilmente, almeno spero.
In conclusione, Jane Austen è un'autrice che molti amano e molti detestano. Io personalmente la apprezzo, soprattutto per quanto riguarda la critica alla società del suo tempo, che porta avanti con ironia e humor. Inoltre, consiglio i suoi romanzi, soprattutto l'ultimo di cui ho parlato, a chi volesse iniziare a leggere in inglese, in quanto ha una sintassi e un lessico piuttosto semplici e ripetitivi.
Spero di avervi invogliati almeno un po' ad iniziare a leggere le opere di questa autrice e magari di avervi suggerito una chiave di lettura diversa dalla vostra.

Un bacio e buona lettura!

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