Ciao! In questo articolo vorrei fare
una panoramica generale dei libri di Jane
Austen che ho letto.
Il primo fu “Orgoglio
e Pregiudizio”, il secondo “Ragione
e Sentimento” e il terzo “L'abbazia
di Northanger”.
Premetto che Jane Austen è un'autrice
che mi piace, che studio, ma che non reputo affatto una delle mie
preferite, quindi nella mia breve recensione cercherò di illustrare
caratteristiche, pregi e difetti di ciascun romanzo.
Prima di iniziare a parlare dei libri,
riassumo velocemente la vita dell'autrice: Jane
Austen nacque a Steventon nel 1775 e visse nell' Hampshire per
quasi tutta la sua vita. Membro della gentry, la piccola nobiltà di
campagna, iniziò a scrivere da giovanissima (circa 12 anni) del
mondo che conosceva meglio, quello delle feste, dei balli, delle
vacanze in città di inizio 1800.
Iniziò ad inviare romanzi alle case
editrici nel 1803, anche se, inizialmente, con scarso successo.
Riuscì a pubblicarne quattro in vita e due vennero pubblicati
postumi, ossia “Persuasion” e “L'abbazia di Northanger”.
Ma ora passiamo alle mie impressioni
sui testi;
“Orgoglio e
pregiudizio” (“Pride and prejudice”),
fu il primo romanzo che lessi. All'epoca ero al liceo e ricordo che
mi piacque moltissimo. Mi piacevano i personaggi, in modo particolare
Elizabeth Bennet, la protagonista, alla quale speravo di
assomigliare, essendo lei una ragazza molto forte, colta, che non si
preoccupava di sfidare le convenzioni sociali, pur di seguire i suoi
sentimenti e ciò in cui credeva. Non trovai la scrittura e lo stile
per nulla difficili e apprezzai molto la verve ironica dell'autrice.
La mia opinione su questo romanzo non poteva essere più positiva, ma
purtroppo commisi l'errore di rileggerlo dopo aver letto “Cime
tempestose” di Emily Brontë
. Il paragone venne spontaneo e oggi l'opinione che ho di “Orgoglio
e pregiudizio” è decisamente cambiata, nonostante continuo a
pensare che questo sia il capolavoro della Austen, per lo meno fra
quelli che ho letto. Ora, l'amore fra Elizabeth e Darcy mi sembra
nulla in confronto alla passione travolgente di Heathcliff, tutti i
sentimenti narrati nel romanzo sono eccessivamente sottoposti alla
ragione, forse perché l'autrice è ancora molto legata
all'illuminismo, ma sta di fatto che il confronto mi è venuto
spontaneo. Detto questo, vi consiglio caldamente di leggere questo
testo, un romanzo chiave dell'Ottocento, in cui traspare in modo
estremamente chiaro l'atmosfera dell'epoca, chiaramente in relazione
alla classe sociale di cui si parla, la piccola borghesia. I
personaggi sono molto ben delineati e l'ironia è sublime!
Il secondo romanzo che lessi fu
“Ragione e sentimento” (“Sense and
sensibility”); quest'ultimo mi ha lasciato molto meno del
precedente, ricordo vagamente la trama e non nutro particolare
simpatia per nessuno dei personaggi, di sicuro sono più quelli che
non mi sono piaciuti di quelli che ho apprezzato. Narra le vicende di
una vedova e delle sue tre figlie, alle prese con l'eredità del
padre, da spartire con la famiglia derivata dal primo matrimonio
dell'uomo.
Non manca certo il tema dell'amore, ma
nulla di travolgente o particolarmente romantico. Diciamo che la
ragione ed il tema economico, tipici dell'autrice, si fanno sentire
molto di più rispetto al romanzo di cui ho parlato precedentemente.
Infine ho letto
“L'abbazia di Northanger” (“Nortangher abbey”), che ho
apprezzato più di “Ragione e sentimento”, ma meno di “Orgoglio
e pregiudizio”. Questo testo fu il primo che scrisse l'autrice, ma
venne pubblicato postumo nel 1818. Sostanzialmente si tratta di una
parodia del romanzo gotico, genere nato con “Il castello di
Otranto” di Horace Walpole (1764) e molto in voga all'epoca. Narra
le “avventure” di Kathrine, la quale trascorre il periodo estivo
nella città di Bath e lì incontra, oltre all'amica Isabella, i
membri nella famiglia Tilney, tra i quali, neanche a farlo apposta,
vi è l'uomo del quale si innamorerà. L'ironia e la critica alla
società del suo tempo si fanno sentire dalle prime pagine del
romanzo; donne alle quali importano soltanto le gonne, le stoffe, i
gioielli e le uscite in società e uomini ai quali interessano solo e
soltanto i soldi e quindi le donne ricche, sono i personaggi di
questo romanzo. La parte che ho preferito è quella in cui la parodia
al romanzo gotico si fa più evidente, ossia quando Katherine va a
vivere qualche giorno presso la casa dei Tilney, un'antica abbazia,
che sperava fosse simile a quelle dei romanzi di Ann Radcliff. In
realtà si tratta solamente di un grande edificio moderno, sorto
sulle spoglie di un'abbazia, ma con la quale non ha praticamente
nulla a che vedere. L'immaginazione della ragazza però le giocherà
un brutto scherzo e comincerà a far viaggiare la fantasia,
influenzata dalle sue letture, trasformando un semplice soggiorno da
amici in un'avventura misteriosa. Chiaramente le sue idee e i suoi
sospetti si riveleranno ogni volta infondati, riportandola
bruscamente alla realtà. Questi sprazzi di ironia sono i migliori
del romanzo e, se siete amanti di Jane Austen, vi consiglio di
leggere questo libro, che, a differenza del precedente, regala
momenti che vi strapperanno un sorriso e che non dimenticherete così
tanto facilmente, almeno spero.
In conclusione, Jane Austen è
un'autrice che molti amano e molti detestano. Io personalmente la
apprezzo, soprattutto per quanto riguarda la critica alla società
del suo tempo, che porta avanti con ironia e humor. Inoltre,
consiglio i suoi romanzi, soprattutto l'ultimo di cui ho parlato, a
chi volesse iniziare a leggere in inglese, in quanto ha una sintassi
e un lessico piuttosto semplici e ripetitivi.
Spero di avervi invogliati almeno un
po' ad iniziare a leggere le opere di questa autrice e magari di
avervi suggerito una chiave di lettura diversa dalla vostra.
Un bacio e buona lettura!
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